giovedì 6 novembre 2014

E. Marinella le cravatte da Napoli nel Mondo

E’ agli inizi del XX secolo che Eugenio Marinella getta le basi di quella che sarebbe divenuta una delle più favolose “storie di successo” napoletane. Nel 1914, alla vigilia della prima guerra mondiale, Eugenio decise, dimostrando un’innegabile dose di coraggio e intraprendenza, di aprire bottega in Piazza Vittoria sull’elegante Riviera di Chiaia di Napoli, allora come oggi, uno dei più bei lungomare d’Italia.

La posizione si rivelò strategica per una botteguccia di soli 20 metri quadrati davanti alla quale passeggiava l’alta società napoletana. Dopo aver effettuato i lavori di ristrutturazione e acquisito i due atelier, uno molto grande per la fabbricazione di camicie e un altro più piccolo, per le cravatte, don Eugenio intraprese il suo primo viaggio a Londra, per incontrarvi i futuri fornitori. Il negozio diventa presto un piccolo scrigno prezioso in cui si possono trovare autentici tesori di raffinatezza e di gusto, un piccolo angolo di Inghilterra a Napoli. In un’epoca in cui lo stile “inglese” è molto di moda, Marinella è il solo a proporre, a Napoli, una vasta gamma di prodotti esclusivi provenienti da Londra, esigendo dai fornitori inglesi l’esclusività. All’inizio, l’attività principale della bottega non è la cravatta ma la camicia, regina del guardaroba maschile. Al fine di essere al top della moda e della qualitè, Eugenio induce alcuni artigiani camiciai di livello senza pari a trasferirsi da Parigi per insegnare ai suoi operai l’arte del taglio. Per quanto riguarda le cravatte, sono realizzate esclusivamente in sette pieghe: il quadrato è piegato sette volte verso l’interno così da dare alla cravatta una consistenza incomparabile. È solo molto dopo che fa la sua comparsa la cravatta attuale con la struttura interna. Il negozio è passato attraverso avvenimenti storici importanti che hanno cambiato anche il corso della sua storia: le due guerre mondiali, il declino dell’antica nobiltà e la comparsa della nuova borghesia con l’avvento dei prodotti americani che portano sostanziali cambiamenti della moda. Molto attento alle evoluzioni della società e del costume, Eugenio non si perde d’animo e interrompe la produzione di camicie a favore della cravatta che diventa il prodotto faro della casa Marinella.
La vera ripresa si ha però negli anni Ottanta, quando Francesco Cossiga, allora Presidente della Repubblica e amico di famiglia, diventa un vero e proprio ambasciatore del marchio prendendo l’abitudine di portare in dono ai capi di stato, nelle loro visite ufficiali, una scatola contenente cinque cravatte Marinella. Il marchio comincia così a fare il giro del mondo. Il G7 organizzato a Napoli nel 1994 spalanca definitivamente alla piccola ditta napoletana le porte della cerchia molto esclusiva di fornitori dei grandi del mondo: gli organizzatori decidono infatti di offrire a tutti i capi di stato presenti, una scatola contenente sei cravatte Marinella, portando un’enorme pubblicità al marchio. La passione per l’eleganza e la qualità continua ancora oggi grazie a Maurizio Marinella, terza generazione della famiglia, che ha raccolto l’eredità del marchio con uno spirito imprenditoriale in sintonia con le moderne leggi del marketing riuscendo a far affermare il marchio E. Marinella anche all’estero, dagli Stati Uniti al Giappone. La produzione firmata E.Marinella ha conservato la scrupolosa attenzione alla qualità delle materie prime e la curatissima fattura ancora oggi rigorosamente artigianale, per queste cravatte “napoletane veraci” e allo stesso tempo “very british”.

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