lunedì 15 giugno 2009

Marco Filippeschi (Pd): un uomo un perchè

L'italietta dell'intolleranza colpisce ancora. Ed a farlo non sono quelli del PDL, lo fa un Sindaco del PD (oramai siamo al partito unico fascista, che finge una bipolarità) .

Candele obbligatorie per il santo
Alle finestre buie multa di 500 euro

Ordinanza per la festa di san Ranieri. Il filosofo Bodei: come le grida manzoniane

PISA - I lumini, più di ottantami­la sui palazzi dei lungarni, saranno accesi domani sera, la notte più lun­ga di Pisa, dedicata a san Ranieri, l’amatissimo patrono. Eppure la fe­sta, una delle più suggestive della Toscana, che si conclude con uno spettacolo maestoso di fuochi d’arti­ficio, quest’anno è turbata da pole­miche, minacce di ricorsi al difenso­re civico, accuse di provvedimenti liberticidi e anche poco tolleranti nei confronti di altre religioni. Tut­ta colpa di un’ordinanza firmata dal sindaco Marco Filippeschi (Pd) che per la prima volta nella storia della «Luminara» (a Pisa si scrive senza la «i») impone dall’alto ai cittadini lumini e «biancherie», le sagome di legno bianco con i cerchi di fil di fer­ro nelle quali sono collocati i picco­li ceri. Chi sgarra dovrà pagare una sanzione dai 200 ai 500 euro.


E se io fossi Buddista?

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Carla Bruni contro l’utilizzo di pellicce nella moda


Carla Bruni non ama le pellicce. Come lei, moltissime altre star internazionali hanno protestato contro l’utilizzo di pellicce animali nel mondo della moda: nota la richiesta di Paul McCartney a Giorgio Armani, dopo le manifestazioni della Peta contro il designer italiano.



Stylosophy

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"Io, uomo della moda, mi vesto da noioso" - Interni -

Milano - Nel suo nuovo ufficio c’è poco: qualche attestato di volo, qualche ricordo di famiglia. I Marzotto, quelli di Valdagno. Del resto l’ufficio di Matteo, l’erede manager, eterno bravo ragazzo, il figlio della contessa Marta, è solo provvisorio: presto si sposterà qualche stanza più in là, nella sede milanese di Vionnet, il marchio francese acquisito da poco. Si porterà il ritratto del nonno, comunque, e il quadro con due moto da corsa che si sorpassano. A 42 anni Matteo Marzotto è: imprenditore, vicepresidente della Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica, presidente dell’Enit, l’agenzia nazionale del turismo. In pratica, da un anno a questa parte è il volto dell’Italia nel mondo. Lui precisa: «Più che altro è l’Enit che vende l’immagine del nostro Paese come destinazione turistica». Convegni, eventi, fiere, un centro studi. È tutto questo, Marzotto. Però gli manca quello che molti, quasi tutti gli altri hanno: una laurea. Una semplicissima laurea.

Scusi, ma perché dopo il liceo ha cominciato subito a lavorare? Che c’è, era pigro a scuola?
«Ho sempre avuto il mito del nonno, un uomo straordinario. Ero anche molto legato all’azienda di famiglia. Così ho voluto bruciare le tappe ed entrare subito in azienda, quasi considerando gli studi come un accessorio».

Lo considera uno sbaglio?
«La formazione accademica è utile. Ora penso che tutte le cose vadano fatte coi loro tempi. Io ho avuto la fortuna di avere grandi maestri e l’opportunità di compensare con l’esperienza diretta sul campo».

Non è andata male alla fine...
«Col senno di poi, qualche indicazione in più da mio padre mi sarebbe stata d’aiuto. Io ho vissuto molto nel libero arbitrio, diciamo che ho fatto un po’ da me. Però il mio impegno è stato sempre totale: su questo non ho nulla da rimproverarmi».

Però sull’università si è pentito?
«Se ci ripenso mi dico: avrei potuto. Ma sono un bilancia: il dubbio mi rimane sempre».

È pieno di dubbi?
«La cultura del dubbio aiuta».

Ma poi decide?
«Sì, poi decido. Perché sono costretto. Qualche volta però lascio cuocere, finché la decisione, diciamo, viene da sé».

È un anti bamboccione? Si ricorda, quelli di Padoa Schioppa...
«Sicuramente. Anche se bisogna distinguere. Il bamboccione obbligato, che non ha grandi risorse, merita maggiore rispetto: la società cambia, c’è una nuova famiglia, ci sono molti più single».

Insomma non è colpa sua?
«Forse il bamboccione fa parte del sistema. Io sono nato in una famiglia tradizionale e sono figlio di due genitori che adoro, ma che sono anche dei rompiscatole... Oggi però la società cambia e crea figure nuove».

Però lei non è bamboccione?
«No, di sicuro. Avrei potuto fare qualsiasi cosa, pure niente. Ma volevo entrare a tutti i costi in azienda, poi dimostrare il mio valore, ora faccio l’imprenditore libero... Io alzo sempre l’asticella».

È vero che non andrebbe in vacanza a Venezia? Proprio lei che è veneto?
«Ma no. Ci vado, ci vado. Le mie parole sono state tutt’altre. Venezia è un bene prezioso, non rinnovabile: va gestito con attenzione».


ilGiornale.it del 14-06-2009

Moda - Moda: Stefano Ricci fatturato +12%

FIRENZE, 13 GIU - Per Stefano Ricci fatturato in crescita del 12% nei primi 5 mesi 2009 e una nuova boutique a Firenze che diventa il 'quartier generale'. Dopo 37 anni di attivita' e 18 negozi nel mondo, Stefano Ricci ha deciso di 'aprire bottega' nella sua citta'.La boutique sara' inaugurata il 15 giugno: si apre su 900 mq distribuiti su due piani a Palazzo Tornabuoni. Un livello e' dedicato all'abbigliamento, l'altro e' lo show-room dove e' presente anche la nuova collezione di arredamento di interni.
ANSA.it

Moda - Moda Vogue, no modelle scheletriche

ROMA, 13 GIU - Il direttore dell'edizione britannica di Vogue,Alexandra Shulman,ha accusato i grandi stilisti di creare abiti con taglie sempre piu'piccole. Spingono cosi' le modelle, secondo la Shulman, ad essere sempre piu' magre, ignorando il problema dell'anoressia. L'edizione on-line del Times ha pubblicato brani di una lettera inviata dalla Shulman ad alcune delle griffe piu' importanti.L'intervento e' stato accolto come una svolta nel mondo della moda, funestato dalla morte di alcune giovani mannequin
ANSA.it

MODA: KENZO, ADDIO SENZA RIMPIANTI ALLE MIE COLLEZIONI D'ARTE

Roma, 14 giu. - (Adnkronos) - ''Nessun rimpianto, anche se ho trascorso un periodo della mia vita molto difficile. Sembra impossibile, a volte, fare scelte cosi' improvvise, radicali, ma osservando poi i lavori del mio nuovo appartamento parigino, mi sono convinto. Vendere le mie opere d'arte e' stata una decisione saggia''. Dopo aver abbandonato la sua storica maison di moda, oggi sotto la guida dell'italiano Marras, Kenzo (Takada) ha deciso ancora una volta di voltare pagina. Oltre 1000 oggetti delle sue collezioni saranno vendute il 16 e il 17 giugno a Neuilly, quartiere chic alle porte di Parigi. Un patrimonio inestimabile, non solo di affetti. Opere d'arte provenienti da Cina, Giappone, Africa, Oceania, Birmania, Stati Uniti. Sculture, ritratti, bambole, maschere antiche, strumenti musicali, kimoni antichi.

Adnkronos Cronaca

Pitti traina la moda: «Segnali positivi»

Pitti traina la moda: «Segnali positivi»

Gli 890 marchi di cui 275 stranieri sono di prim'ordine, con una qualità di prodotti elevata. Tanti gli eventi importanti

MILANO - Lo chiamano "effetto Marchionne" ma in questo caso lo si può chiamare "effetto Pitti". Già, una fiera della moda come il Pitti Uomo è da considerarsi, questa volta, una sferzata di ottimismo, una spinta propulsiva a un settore che boccheggia a pelo d’acqua. «I segnali positivi ci sono - conferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine - ed è la lunga filiera a confermarlo: sono le aziende di filati a registrare un incremento degli ordini». Intanto Pitti Uomo scalda i motori per il via previsto martedì 16 giugno (la manifestazione durerà fino al 19 alla Fortezza da Basso di Firenze) di questa edizione targata numero 76 e ricca di eventi importanti.


EDIZIONE TONICA - «Dall’appuntamento Ballantyne/Starck alla presentazione della collezione Under Cover disegnata da Jun Takahashi, dalla prima edizione al maschile del concorso "Who is on Next?" riservato ai giovani talenti curato da Pitti Immagine, Alta Roma e L’Uomo Vogue a Pitti W Woman Precollection con la prestigiosa partecipazione di Proenza Schouler alla mostra sulla Sardegna alla moda, è tutto un susseguirsi di grandi novità. È un Pitti davvero in forma e particolarmente tonico» orgogliosamente spiega Napoleone.

«ATTENTI ALLE SCELTE» - La lista d'attesa per partecipare al Pitti è sempre lunga. «Siamo molto attenti alle scelte». Significa che gli 890 marchi di cui 275 stranieri sono di prim'ordine con una qualità di prodotti a dir poco elevata. E qui sta la differenza: si arriva a Firenze per trovare il meglio. «In questo momento si studiano attentamente le collezioni che andranno in vendita nei negozi nella primavera 2010, l’anno in cui è prevista la ripresa, in pratica la moda che dovrebbe ridare vita al settore». Non un caso quindi che siano attesi più di ventimila compratori, di cui settemila dall'estero.

GRANDI RITORNI - A testimoniare che Pitti è sinonimo di business è proprio la lista dei nomi che vi partecipano da sempre oltre a quelli che vi ricompaiono. E di quelli che arrivano per la prima volta come Brooks Brothers. Rientra Allegri con ben tre linee inclusa quella super chic firmata Francesco Scognamiglio. Ritornano Lardini e Malo che vanno a posizionarsi tra i top quali Corneliani, Church’s e Brunello Cucinelli. E non manca il debutto: la collezione uomo di una griffe storica come Mila Schon.

PITTI PEOPLE - Un grande set fotografico in progress è il tributo alla community internazionale dei compratori e visitatori di Pitti. Un gruppo di giovani blogger-fotografi itineranti tra ritratti di stile, foto schedatura e scatti rubati creeranno un allestimento scenografico su un altissimo wall lungo cento metri. «Il pubblico ha ruolo centrale nelle nostre fiere - racconta Agostino Poletto, vice direttore generale di Pitti Immagine -, la moda indossata dalle persone durante i nostri eventi è un’altra straordinaria occasione per fare il punto su stili e tendenze, accanto alle collezioni negli stand». E ora la parola alla moda.

Paola BulbarelliCorriere della Sera

Bombay Bicycle Club

Bombay Bicycle Club : I Bombay Bicycle Club sono una band indie rock londinese formatasi nel 2005. La band si è formata nel quartiere di Cro...