BOLOGNA - Dieci milioni di contatti per il sito creato apposta per la manifestazione; più di 3 milioni e mezzo di spettatori medi in tv e ascolti televisivi intorno al 13% con uno spostamento del pubblico di Sky pari al 6%; oltre 300mila connessioni simultanee sul web ai siti che seguivano l'evento in diretta. Insomma, chiosa riferendosi a quest'ultimo dato, «è come se su Internet ci fosse potenzialmente una tv in grado di sfidare La 7».
Il giorno dopo Raiperunanotte Michele Santoro – insieme a Marco Travaglio e Vauro e affiancato da Franco Siddi, segretario della Fnsi – snocciola le cifre di quella che definisce «la manifestazione di un sisma senza precedenti e di cui avremo la reale dimensione nei giorni prossimi». Non lo sfiora, per adesso, la definizione data dal premier nel pomeriggio di «carro di Tespi». «Lugubre» per di più. Per entrare nel dettaglio, cita il caso delle emittenti locali che hanno superato le reti Rai come accaduto, ad esempio, in Toscana o in Lombardia con Telelombardia seguita ieri sera da una media di 300 mila spettatori.
Il giornalista e conduttore giudica un «esercizio demenziale» non cogliere la portata di questi dati. Un riferimento al Tg2 che avrebbe diffuso i dati relativi solamente a Current (2,47% di share). Niente strumentalizzazioni però ammonisce il conduttore di Annozero: «Noi non abbiamo intenzione di andarcene dalla Rai. Aspetteremo a piè fermo eventuali sanzioni. Siamo pronti a dare battaglia». Ma, è l'auspicio di Santoro, «mi auguro che la Rai valuti questa ricchezza e questo potenziale» che è venuta fuori da una serata organizzata a Bologna dalla squadra di Annozero, dalla Fnsi (il sindacato unitario dei giornalisti) e Dall'Usigrai, ma il cui peso dell'organizzazione e il cui merito della riuscita «è da attribuire esclusivamente ai ragazzi che lavorano con me e che sono una risorsa Rai».
Affermazioni che mirano a colpire dritto il cuore dei due problemi: nessuna intenzione (almeno nell'immediato) di virare verso una web tv in proprio e la volontà di rispondere colpo su colpo qualora si dovessero intraprendere le vie legali. «Ho già vinto due cause con la Rai – dice Santoro – e non vorrei che le casse della tv pubblica dovessero perdere altri soldi per questo». Piuttosto, «cominci Berlusconi a uscire dalla Rai invece di far scrivere ai suoi giornali che dovrei essere io ad andarmene. Quando è sceso in campo aveva detto che non avrebbe toccato neanche una pianta invece sta arando tutto il giardino. Le sue reti sono in affanno e quindi togliere Santoro da Raidue significa mandare a nozze Mediaset».
È dunque un Santoro combattivo quello che il giorno dopo Raiperunanotte considera la manifestazione di ieri «un unicum, ma non l'unica possibile» lasciando intendere che se si preferissero sanzioni disciplinari al «dipendente Santoro» alla messa in onda di Annozero iniziative ci sarebbero. E potrebbero contare su un bacino che gravita su web, altre tv e su «almeno 100mila persone nelle piazze che ieri erano collegate». Insomma, il conduttore di Annozero agita i numeri, ma analizza anche il significato di questa manifestazione: «Il pubblico esiste e continua a esistere anche quando un programma viene spento. Ieri gli abbonati si sono costituiti in soggetti che vogliono scegliere cosa vedere».
È un Santoro che inizia la conferenza stampa dicendo di non voler polemizzare, ma non ci sta a considerare la manifestazione di ieri una violazione della par condicio con l'assenza di voci di contraddittorio a parte quella di Emilia Fede. «L'unica violazione della par condicio nella storia – dice – l'ha compiuta Bruno Vespa con il famoso contratto con gli italiani fatto firmare a Berlusconi. Non mi sembra che a Rutelli (lo sfidante alle elezioni politiche del 2001, ndr) sia stato riservato lo stesso trattamento».
Ci sarà dunque un'altra Raiperunanotte? «Magari – sorride Santoro – la facciamo per un giorno. E magari al Colosseo in cui inviteremo anche Berlusconi. Così faremo i gladiatori con l'imperatore, che però potrebbe anche perdere».
Fonte: sole 24 ore
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