venerdì 2 gennaio 2009

Sotto il vestito l'intimo è su misura

Una spallina che scivola, un pizzo che deborda. Che stress. Oggetti delicati, busto e seni di Monica Bellucci tra bretelle e coppe che ne enfatizzano tutte le bellezze. Per un baby doll di pizzo e tulle trasparente nero, come quello indossato dalla magica Monica, ci vogliono almeno tre prove. Per non parlare del reggiseno-Gilda, con inserti in raso color carne, preferito da Juliette Binoche, quattro sedute. Come anche, del resto, per la guêpière indossata da Catherine Zeta-Jones. Mentre per il modello Moiré che ha sedotto Emmanuelle Béart e Isabelle Huppert, di appuntamenti ne servono cinque (650-900 euro per un reggibalconcino, 200 per lo slippino, 2 mila per una camicia da notte, mille per un toppino).

Altro che la raffinata Victoria's Secret, altro che Yamamay per teen ager. Oggi, se vuoi essere à la page, l'intimo ti deve venire cucito addosso, modellato come una scultura. Da Las Vegas a Hollywood, New York, Parigi, Londra, è tutta una corsa in rue Cambon, al Faubourg Saint Honoré, ad assicurarsi culotte e push-up di Poupie Cadolle, discendente di Herminie, l'inventrice del reggiseno.

La lingerie su misura è l'ultimo, inatteso capriccio di uno shopping di lusso che in epoca di crisi non demorde. Al contrario. Nel tourbillon economico, i nuovi e più recenti ricchi si fanno più esclusivi e selettivi. Oggi è di gran moda la griffe sempre più personalizzata, connotata dal sapore di un artigianato sofisticato: a stilare il catalogo, a raccontare la storia e le inclinazioni degli ultimi «luxuriosi», di quelli con il portafoglio a pagnotta che hanno imboccato la nouvelle vague della ricchezza in un mondo in recessione, arriva «Deluxe. Come i grandi marchi hanno spento il lusso» (De Agostini) di Dana Thomas, corrispondente a Parigi di «Harper's Bazar» Australia.

Secondo il World Wealth Report, negli ultimi due anni sono stati monitorati 8,3 milioni di milionari con disponibilità finanziarie per circa 240 miliardi di euro. Di recente è cresciuto il numero dei milionari con entrate tra i 4 e i 24 milioni. I Paperon de' Paperoni che resistono al tornado stanno però cambiando tendenze e gusti. A partire dal basso, dalle scarpe, per esempio. Addio a Gucci e Tod's, Hogan e Prada, brand per tutti, addio agli acquisti forsennati in questa comune industria del lusso che ha un giro di affari da 125 miliardi di euro e smercia abbigliamento, pelletteria, cosmetici e altri simboli di uno stile agiato. Il sabot, il sandaletto, lo stivaletto è emblema della vera ricchezza, di quella che procede a passo di carica, solo se forgiato su commissione dal mago, Christian Louboutin. Questo designer, oggi quasi più famoso di Manolo Blahnik che deve la sua notorietà alle ragazze di «Sex and the city», si riconosce dalla suola colorata rosso-blu e dal tocco con cui addobba, ma soprattutto personalizza, le più celebri estremità. Come quelle di Jennifer Lopez e di Victoria Beckham che le sue Louboutin le vuole con intarsi di oro, alternati con materiali più particolari, come il satin o la lana mohair. O di Christina Aguilera e Hilary Duff che indossano le «Bruges» in pelle lucida ma, per loro, con tacchi tempestati di pietre; oppure di Mary-Kate Olsen e Lindsay Lohan che si arrampicano sulle «Very Prive», con stiletto da 12,5 centimetri, sempre per loro, intarsiate di pizzo.

Pure il gioiello ora fa tendenza solo se si confeziona su misura. Il più gettonato artefice-orefice è il notissimo Boucheron di Place Vendôme, dove sono passati il maharajah di Patiala, Bhupinder Singh, la duchessa di Windsor e il principe di Galles, i rampolli dei Rockefeller, degli Astor, dei Vanderbilt. Ma adesso «la produzione su ordinazione - spiega Boucheron - è cresciuta al ritmo del 15 per cento l'anno». Così Nicole Kidman opta per l'orecchino floreale, montato per lei con rubini e diamanti; Cameron Diaz per l'anello in oro bianco, assolutamente unico con un pavé di zaffiri cabochon; Katie Holmes, Julianne Moore e Anne Hathaway, per collane altrettanto particolari a foglie larghe e smeraldi.

Anche la pelletteria imbocca una strada analoga. Il monumento Hermès si piega ai desiderata: confeziona borse come custodie per violino, internamente rivestite di foulard con il celebre marchio, allestisce set di valigie strampalate, come quelle con personaggi dei Pokemon per acquirenti del Sol Levante. Nel mondo della ricchezza esagerata persino il profumo diventa una mistura ad personam da 55 mila euro: Jean-Michel Duriez, presso Patou, riceve ordinazioni da tutto il mondo e imbottiglia in speciale cristallo Baccarat.

LASTAMPA.it

Nessun commento:

Bombay Bicycle Club

Bombay Bicycle Club : I Bombay Bicycle Club sono una band indie rock londinese formatasi nel 2005. La band si è formata nel quartiere di Cro...