Anno nuovo facce nuove. Potrebbe essere questo il ritornello che accompagnerà il naufragio professionale di Anna Wintour: la direttrice di Vogue che ha ispirato il personaggio del film "Il Diavolo Veste Prada". Secondo i bene informati l'ingombrante prima donna della moda avrebbe perso potere. Il Time l'ha piazzata al primo posto di una classifica dei "passi falsi" dell'anno appena trascorso in fatto di eleganza.
Per l'autorevolissimo settimanale americano, l'insulto al bel vestire è stato commesso in maggio al Gala del Constume Institute di New York. La direttrice di Vogue si è presentata con un abito di Karl Lagerfeld "che sembrava incrostato di fossili e molluschi": per Time, una "Waterloo" nella storia della moda contemporanea.
L'anno appena iniziato rischia di trasformarsi in un incubo per la famosa e potente direttrice di Vogue. Probabilmente dietro l'attacco del Time c'è chi trama per favorire un pensionamento anticipato alla Wintour. Da giorni circola il nome di Carine Roitfeld, francese classe '54, direttrice di Vogue Francia come possibile nuova numero uno di Vogue America.
Sta per accadere ciò che accadde nel film, dove ad insidiare la "vecchia" volpe c'è una parigina. Ma questa non è fiction e la provocazione del Time, orchestrata o meno da qualcuno, dimostra come l'epoca della Wintour, che decide cosa è "in" o cosa è "out", che decreta fortuna e sventura di uno stilista o di una marca, è al crepuscolo.
Supposizioni che potrebbero presto trasformarsi in realtà soprattutto se si prende in considerazione un altro autorevole attacco al fortino della lady di ferro della moda internazionale. L'ultimo colpo ben assestato alla Wintour è arrivato dalle colonne del New York Times, dove senza giri di parole, Vogue America viene definito "stantio e prevedibile".
Vogue, complotto contro la Wintour
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